Dal 19 Gennaio al 23 Gennaio 2022
19 Gennaio (dalle 17.30 alle 21.30) 20-21-22-23 Gennaio (dalle 9.30 alle 17.00)
Condotto da Norman Taylor
COSTO: 280€ con prenotazione anticipata (scadenza 31 Dicembre 2021) oppure prezzo pieno 320€ (dopo il 31 Dicembre 2021)
(Il workshop sarà in Inglese con qualche traduzione, ma se non si capisce…è meglio!)
Siamo sempre in movimento. Lo siamo sempre stati e sempre lo saranno. Tutto si muove… continuamente…ogni movimento è in movimento. Da dove iniziare quindi? Per creare qualcosa di straordinario dobbiamo partire dall’ordinario, ovviamente, come, quando vogliamo salire le scale dobbiamo trovarci ai piedi della scala, ovviamente. Quindi…
EVVIVA LA BANALITÀ!
Se facessimo sempre attenzione e osservassimo veramente ciò che vediamo, cosa potremmo percepire e quindi imparare? In effetti, tutto… è sempre tutto lì, davanti ai nostri occhi. In questo laboratorio, esploreremo il quotidiano: i nostri gesti, le nostre azioni, le nostre reazioni. Ma la consapevolezza e’ sufficiente al lavoro dell’ artista? Come fa questa consapevolezza a diventare un’arte?
Buona domanda.
In verità, c’è però da dire che, se l’arte mantiene un legame diretto con il mondo che è riconoscibile e identificabile da tutti, allora diventa automaticamente accessibile a tutti. Ciò non significa che sia semplice da capire. No. Semplicemente accessibile. Tutti incartiamo regali, ma hai visto le opere di Christo e Jeanne-Claude? Balliamo tutti ma quando vediamo la coreografia di Pina Bausch si rimane senza parole. Chi non sa suonare una chitarra? Ma ascoltando Django Reinhardt non ci si muove, e non si batte nemmeno il tempo!
Partiremo quindi dall’esplorazione dell’ordinario e delle nostre azioni per vedere come una semplice azione può introdurci a uno stile teatrale ben specifico. Questo lavoro si rivolge ad artisti comici, clown, artisti che lavorano con i testi drammatici, il melodramma, la commedia dell’arte, la tragedia…
Faremo quindi uso dei vari stili teatrali per vedere come un artista può a partire dall’osservazione e poi attraverso un’ analisi dell’osservazione stessa, arrivare all’ideazione di lavori teatrali originali. E tutto questo non ha nulla a che fare con le nostre opinioni. Infatti la cosa più importante di questo workshop è la negazione della formulazione di opinioni. E questo non è facile.
Provare per credere!
NORMAN TAYLOR
Di origine Inglese, ma di nazionalità Belga, inizia la sua carriera come insegnante di scuola secondaria a Londra. Lì segue i suoi primi laboratori di mimo, ispirato dal lavoro di Marcel Marceau e diventa poi allievo di Desmond Jones. Nel 1976, a Parigi, frequenta la École Internationale de Théâtre Jacques Lecoq e successivamente entra a far parte di una troupe, Les Hurlus, compagnia di creazione teatrale e musicale. Qualche anno dopo ritorna alla scuola di Jacques Lecoq per frequentare l’anno pedagogico assieme al suo compagno di studi Emmanuel Gallot-Lavallée. Alla fine dell’anno pedagogico, nel 1982, Jacques Lecoq gli chiede di lavorare come insegnante della scuola, dove rimane fino all’anno 2000. Dopo la morte di Lecoq, lasciata la scuola, tiene seminari di vario tipo in moltissimi paesi e assiste numerosi registi come tecnico del movimento. Infatti la sua specialità’ è l’analisi del movimento, che è alla base del suo metodo. Per sapere come ognuno di noi lavora e fa le cose, l’unico modo è esplorare come lo fanno tutti. Una specie di: “Fai come tutti gli altri e se sei diverso lo vedremo”. Norman Taylor

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